Se dovessimo scegliere due consigli, per suggerirti come creare tridimensionalità nelle tue foto di food, sarebbero questi: stratifica e sfrutta le ombre.
Certo, ci sarebbero altri milioni di suggerimenti ma utilizzando questi due e mixandoli, otterrai fotografie con contrasti accattivanti e sempre diversi.
UTILIZZA DIVERSI STRATI/LIVELLI PER CREARE TRIDIMENSIONALITÀ
Noi abbiamo sempre avuto un debole per le stratificazioni; di abiti morbidi con cui coprirsi durante le sere autunnali, di foglie croccanti e neve, di pittura sulle tele degli artisti, di emozioni tra cui scavare, di immagini che si intrecciano e di tiramisù.
La cosa bella delle stratificazioni é quella di sapersi adattare ad ogni occasione e anche ad ogni fotografia.
Ma cosa si intende con stratificazioni? Si tratta di creare livelli diversi utilizzando oggetti e cibo. Questa tecnica, permette di aggiungere tridimensionalità alle immagini e di giocare con forme e colori per sfruttare le loro caratteristiche a nostro favore. Per esempio, l’utilizzo di colori complementari, è sempre funzionale quando cerchiamo contrasti interessanti.
Se vogliamo dare un nome tecnico alle stratificazioni, eccolo qui: “layering”. Un altro punto a favore di questo “gioco di livelli”, è la sua capacità di adattarsi e trasformarsi. Basta invertire due elementi per comporre una fotografia completamente diversa.
SFRUTTA LE POTENZIALITÀ DELLA LUCE
Ogni volta che stai fotografando, hai una grande alleata: la luce. Se presti attenzione a come si muove e a quali ombre riesce a proiettare, potresti ottenere dei risultati incredibili, capendo alla perfezione come creare tridimensionalità nelle tue foto di food.
Se usi la luce naturale della tua finestra, prova ad avvicinare e allontanare il soggetto, osservando come cambia la percezione e la sua tridimensionalità. Lo puoi vedere anche ad occhio nudo, più ti allontani dalla finestra e più le ombre si allungano, più ti avvicini e più la luce è uniforme (sul soggetto) e con ombre corte.
Le ombre medio-lunghe sono perfette per creare tridimensionalità, senza però esagerare per non andare a nascondere parti importanti dell’immagine. Scegliendo un’angolazione a 45°, vai sempre sul sicuro.
Anche l’altezza del soggetto rispetto alla tua finestra conta. Come dicevamo, la cosa essenziale è fare dei tentativi e vedere cosa succede al tuo set fotografico.
Se invece preferisci fotografare in esterna, in questo articolo trovi i nostri trucchi per ottenere risultati sempre fantastici.
Oltre a questi consigli, puoi scegliere di giocare con le texture del cibo e degli oggetti.
VEDIAMO QUALCHE ESEMPIO DI UTILIZZO DI STRATI E LUCI PER CREARE PROFONDITÀ
Qui sotto puoi vedere alcuni esempi di come abbiamo utilizzato la tecnica del layering abbinata a ombre abbastanza evidenti, per creare fotografie tridimensionali:
Nella fotografia delle brioche puoi vedere un livello creato con la base omogenea (sfondo), uno fatto con le alzatine in legno e un ulteriore livello che è quello del piatto. Quest’ultimo, oltre ad “accogliere” e fare da contenitore, è stato scelto di colore azzurro per dare maggior risalto alle brioche.
Nella fotografia del piatto marrone con il cavolfiore invece, la tridimensionalità è data da 2 diversi strati di base (tovaglia morbida che richiama il colore del cibo e runner blu) + una ciotola dai bordi alti che, grazie all’utilizzo di una luce che crea ombre lunghe, regala maggior profondità. La mani che tengono la forchetta possono essere considerate un livello aggiuntivo che funge quasi da quinta teatrale e ci fa immergere nella scena.
Nella fotografia dei gyoza, abbiamo giocato con diverse tipologie di livelli mixando un fondo blu scuro con un tagliere di legno abbastanza spesso. Aggiungendo poi il piatto, il tovagliolo e altri props per dare una sensazione di movimento. Vedrai infatti delle ciotoline, posate e elementi esterni al tagliere che anche in questo caso creano ombre regalando ritmo visivo all’immagine. Se vuoi approfondire il tema della “composizione fotografica” puoi dare un’occhiata qui.
Nell’ultima fotografia della crostata, il gioco di tridimensionalità è ancora diverso. Qui infatti abbiamo posizionato il soggetto sul tavolino che è ad una altezza considerevole da terra. Poi abbiamo “spezzato” questa distanza con un pouf arancione a metà altezza e per finire abbiamo inserito un piatto bianco che fa risaltare moltissimo la crostata. In questo caso, come anche nei precedenti, la luce è morbida e arriva sui soggetti a circa 45°, creando ombre capaci di creare movimento e contrasti.
Sei indecisa/o su quali props utilizzare nelle tue foto o pensi di non averne abbastanza, controlla i nostri consigli per utilizzare oggetti che potresti già avere in casa, come props.
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