RITMO FOTOGRAFICO

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29 May 2022

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Branding Photography

RITMO FOTOGRAFICO

Creare ritmo fotografico significa raccontare con le immagini senza perdere la danza dello sguardo dell’osservatore.

Questa è una delle prime cose che ci hanno insegnato alla scuola di fotografia. 

Il ritmo è una questione di allenamento e forse sembrerà strano paragonare la danza alla fotografia ma nella nostra mente, le due cose si assomigliano molto.

VEDIAMOLA DA UNA PROSPETTIVA DIVERSA

Immagina di essere in una sala da ballo, con lo sguardo che si muove seguendo le note di una danza, alternando passi lenti a movimenti più rapidi.

Gli occhi corrono da un punto all’altro della pista alla ricerca di dettagli che catturino l’attenzione, si soffermano e partono di nuovo.

Ad un tratto tutto si blocca in un tempo sospeso che sembra voler regalare il riposo necessario. 

Ed è proprio quella sospensione che ti fa immergere ancora di più nel flusso. Regala riposo, lascia spazio e rigenera.

Lo spunto perfetto per un nuovo slancio. 

Ecco, per la fotografia è la stessa cosa, anche gli occhi hanno bisogno di ritmo per restare connessi alla storia e danzare all’interno del racconto fotografico. E questo ritmo si riesce a creare solo quando permettiamo alle nostre fotografie di alternare la ricchezza dei dettagli a pause di “semplicità”. 

COSA PUOI FARE PER TROVARE IL RITMO


Pensa al
 tuo racconto fotografico/portfolio/feed Instagram come un film. 

Se ci rifletti bene, anche nei thriller con più suspense, non reggeresti il ritmo se non ti lasciassero riposare un pò. Certamente in un film esiste un’arma in più che è il tempo.

Questa cosa non vale per la fotografia. Però, nonostante non si possano fare pause temporali, esiste uno stratagemma: imparare a creare PAUSE VISIVE.

Come? Ecco alcuni consigli per iniziare ad allenarti:

– Alterna immagini ricche di dettagli a qualcosa di più semplice. 

– Varia da un’inquadratura ampia ad una più ravvicinata. 

– Cambia prospettiva. 

– Prova a lavorare con le texture, accostando fotografie in cui siano ben definite ad altre in cui risulta tutto più morbido.

 Cattura il movimento e poi soffermati su situazioni immobili (per esempio delle mani che impastano accostate ad una sagoma che osserva la finestra con lo sguardo assorto).

– Crea parallelismi/collegamenti visivi come nel progetto “I delfini dormono con gli occhi aperti” di Sara Munari.

– Gioca con il colore (utilizza il contrasto di colori complementari oppure alterna fotografie monocromatiche ad altre più ricche di colore).

– Alterna luci più chiare ad immagini più scure e contrastate.

Siamo convinti che per comprendere al meglio questo ritmo, la cosa migliore sia andare alla ricerca di esempi di progetti fotografici. 

Nel frattempo, qui sotto puoi vedere alcuni esempi estrapolati dai nostri lavori fotografici di food e branding.

ALTERNANZA DI PROSPETTIVE PUR RIPROPONENDO GLI STESSI COLORI

MOVIMENTO CHE CATTURA L’ATTENZIONE IN MEZZO AD IMMAGINI PIU’ STATICHE

FOTOGRAFIE RICCHE DI DETTAGLI ALTERNATE AD UNA “PAUSA DI SEMPLICITÀ”

Le combinazioni sono infinite e più avrai la curiosità di osservare il lavoro di altri fotografi, più nella tue mente si potranno creare nuove connessioni che porteranno idee fantastiche. 

Non fermarti alla fotografia di food e branding ma cerca di prendere spunto in ogni campo. 

Sicuramente il reportage ha molto da insegnare.

Se non sai da dove cominciare; ecco qualche nome che puoi studiare

– Josef Koudelka

 Zied Ben Romdhane

 Robert Frank

Ti salutiamo con una citazione che ci è sempre piaciuta.

Come gli scacchi o la scrittura la fotografia è una questione di scelta tra una serie di possibilità, solo che, nel caso della fotografia, il loro numero non è finito, ma infinito.
John Szarkowski

A presto

Silvia e Pier

Benvenuti a DeerSpensa Studio, uno luogo reale e virtuale, dove le identità di cibo e di brand si trasformano in storie fotografiche.

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