3 MOTIVI PER NON CAPOVOLGERE O RIFLETTERE LE TUE FOTOGRAFIE

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torta arance
1 February 2022

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Branding Photography

3 MOTIVI PER NON CAPOVOLGERE O RIFLETTERE LE TUE FOTOGRAFIE

In questo articolo troverai i 3 motivi per cui – secondo noi – non dovresti capovolgere o riflettere le tue fotografie.

Oltre a questo, troverai alcuni esempi e dei consigli per fare in modo che anche i tuoi clienti abbiano rispetto delle tue foto.

Perché sai qual è una delle cose che più fa arrabbiare i fotografi, che siano di food o di qualsiasi altro genere ? Vedere le proprie fotografie capovolte o riflesse.

EDITORIA E FOTOGRAFIE CAPOVOLTE

Se ti è capitato di lavorare con l’editoria, sicuramente qualcuno avrà cercato di modificare le tue fotografie. Magari impaginandole a testa in giù oppure riflettendole per adattarle meglio al testo della pagina. O per altri strani motivi che non riesci a comprendere.

PERCHE’ NON CAPOVOLGERE O RIFLETTERE LE FOTOGRAFIE

Ecco i 3 motivi per cui, secondo noi, non dovresti capovolgere o riflettere le tue fotografie:

  • Il peso degli elementi potrebbe cambiare la percezione della fotografia. Questo potrebbe  distruggere tutti gli equilibri che hai creato con tanta attenzione.
  • Luci e ombre in fotografia vengono gestite principalmente simulando il movimento del sole.  Se scegli di capovolgere una fotografia potresti trovarti con una luce che va dal basso verso l’altro creando uno strano effetto “film horror”. Oltre a questo, spesso gli oggetti con ombre proiettate verso l’alto, sembrano cadere.
  • Nel caso di fotografie in pianta, se dovessi aver sbagliato a mettere in bolla il treppiede o se avessi deciso di non farla in pianta al 100%, ruotando la fotografia aumenteresti la percezione di questo errore.
OSSERVARE PER ABITUARE L’OCCHIO

Se sei all’inizio del tuo percorso fotografico, magari questo concetto non è così chiaro ma siamo sicuri che con qualche esempio le cose diventeranno più semplici. 

Cosa ne pensi dei due scatti che vedi qui sotto?

Non ti sembra che nella fotografia di sinistra le cose siano equilibrate e piacevoli mentre in quella di destra il peso delle polpette diventi eccessivo e tutta l’immagine cada verso un solo angolo della composizione? 

La differenza è proprio nel capovolgimento dell’immagine. La fotografia originale è quella di sinistra, con la luce che va dall’alto verso il basso e con le polpette che pur essendo protagoniste non sbilanciano nulla. Se poi provi ad allontanarti un pò dallo schermo, vedrai come la foto di destra risulti una macchia scura senza punti di interesse.

 

Nelle fotografie che vedi qui sotto vorremmo invece farti notare come alcuni elementi, una volta capovolti, non funzionino più nello stesso modo. E’ come se perdessero valore nella narrazione visiva.

In particolare, la candela che nello scatto di sinistra (originale) ci  accompagna all’interno dell’immagine per poi raccontarci una storia ben precisa, nello scatto di destra passa in secondo piano.

Lo sguardo si perde immediatamente senza capire cosa sta osservando.

C’è poi la questione della luce che ritorna. Nello scatto di sinistra vengono proiettate ombre verso il basso allo stesso modo in cui fa il sole. Passando tutta la vita su questo pianeta, è normale che l’occhio la legga come luce più “giusta” e piacevole rispetto a quella di destra.

Se parliamo di luce, il discorso anche per le galette qui sotto è sempre lo stesso. Ora però soffermiamoci su un altro punto.

La fotografia di sinistra è stata pensata per non essere perfettamente in pianta ma leggermente in prospettiva.  Capovolgendola abbiamo un effetto generale di caduta, come se tutti gli elementi stessero scivolando verso il basso (foto di destra).

Per quanto riguarda la riflessione delle foto sull’asse orizzontale la questione è più sottile. Qualche volta semplicemente di gusto personale.

Questo però non rende la cosa meno importante.  E’ il fotografo che dovrebbe sempre essere nella posizione di decidere quale utilizzo fare della propria fotografia.

Hai voglia di approfondire la questione degli equilibri? Potrebbe interessarti l’articolo sulle possibilità di composizione fotografica.

SE LA SCELTA DI CAPOVOLGERE O RIFLETTERE NON E’ TUA

Se non sei tu ad aver fatto questo “attentato” alle tue fotografie ma il tuo cliente?

In questo caso vale la pena provare a ripartire dal dialogo. Te lo diciamo perchè a noi è successo senza che nemmeno lo sapessimo. Ci siamo trovati ad osservare le nostre fotografie “a gambe all’aria” su una rivista e a quel punto non potevamo più fare nulla per sistemare le cose.

Da quel momento, ogni volta che iniziamo un lavoro oppure un progetto, spieghiamo al cliente che le scelte fatte in fase di scatto seguono criteri ben precisi.

Ti sembra un ragionamento arrogante? Ecco, ci teniamo a dire che non lo è, è rispetto verso il tuo lavoro. 🙂

COSA PUOI FARE PER EVITARE PROBLEMI

  • Spiega al cliente che le scelte compositive e di direzione della luce sono fatte seguendo una logica visiva. E’ una cosa importante per il risultato finale. Cambiarle significa distruggere tutta la forza comunicativa della fotografia
  • Fai in modo di conoscere molto bene l’utilizzo che verrà fatto delle tue fotografie. Per esempio: verrà inserito un testo sull’immagine? Quali spazi andrà ad occupare? Se ti va puoi trovare altri spunti nell’articolo in cui abbiamo parlato in modo più approfondito di pianificazione fotografica. Come sempre, organizzarsi prima, cambia davvero il modo di vivere il lavoro.
  • Scrivi un contratto oppure un preventivo molto chiaro per essere cert* che le fotografie non vengano capovolte o riflesse senza il tuo permesso.

ECCEZIONI 

Come quasi tutto ciò che riguarda la fotografia, questa regola non è assoluta e ci sono eccezioni in cui questo tipo di intervento funziona benissimo.

Facciamo un esempio visivo per mostrare un caso in cui capovolgere e riflettere la fotografia può davvero avere senso.

Torniamo alla prima fotografia.

Una cosa che potremmo fare con questa tipologia di scatto è rifletterla nel caso di un impaginato su una rivista (non capovolgerla ma rifletterla sull’asse orizzontale).

Per esempio, se volessimo utilizzare la parte scura dell’immagine verso la rilegatura – in modo che l’esterno della pagina mantenga più respiro – potremmo farlo senza problemi perchè è una fotografia che si presta a questo tipo di intervento.

Cosa ne pensi?

Se hai voglia di raccontarci le tue impressioni o se hai dei dubbi, puoi scriverci a info@deerspensastudio.com

Benvenuti a DeerSpensa Studio, uno luogo reale e virtuale, dove le identità di cibo e di brand si trasformano in storie fotografiche.

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